L'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Alfonso Ciervo non ha più la maggioranza consiliare dopo l'ufficializzazione della revoca del sostegno alla compagine governativa da parte dell'ex vice sindaco santagatese del PDL Pietro Farina. Ciervo, però, dice di voler restre ancorato alla poltrona nonostante tutto dimostrando, in tal modo, un assurdo e preoccupante disprezzo delle più elementari regole democratiche: un' assoluta mancanza di rispetto verso le istituzioni e verso la Città.
Da "Il Sannio Quotidiano" del 01.11.2008.
"Traballa sempre più la poltrona del sindaco di Sant’Agata de’ Goti. Pietro Farina junior di Forza Italia esce dalla maggioranza consiliare di Sant’Agata de’ Goti. L’ex vice di Alfonso Ciervo prende le distanze dalla coalizione di governo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso pare sia stato l’ultimo Consiglio comunale celebratosi sulla questione dell’ospedale cittadino. “Circa due anni fa – scrive Farina in una missiva indirizzata al sindaco, agli assessori, ai consiglieri comunali di maggioranza e ai segretari cittadini dei partiti di maggioranza - a tutti noi apparve chiaro che le ragioni della politica non possono prevalere su quelle del territorio. Come rappresentanti dei cittadini, infatti, mostrammo grande senso di responsabilità quando, di fronte ad una emergenza istituzionale, demmo vita ad un governo che nasceva su ben precisi presupposti: primo tra tutti quello di garantire la presenza di una amministrazione forte in grado di gestire e risolvere positivamente la questione ospedaliera”. Con queste parole Farina inizia la sua argomentazione in relazione all’uscita dalla maggioranza. “Tra tante difficoltà, Signor Sindaco, ho tenuto fede agli impegni assunti, anche quando motivi forti mi avrebbero consentito di poterle legittimamente revocare il mio sostegno. Non lo feci quando nella competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio Provinciale da imparziale arbitro, quale avrebbe dovuto saggiamente essere, lei si trasformò in giocatore. E neppure sostenni la recente mozione di sfiducia, sebbene era già chiaro a tutti che il mio intervento in aula e successive dimissioni da vicesindaco, benché diplomaticamente giustificate, avevano un chiaro significato di contrasto politico nei suoi confronti. Con la mia consueta correttezza non avevo, neppure nel dissenso verso di lei, ormai netto ed irreversibile, voluto pregiudicare l’amministrazione nella sua credibilità. L’amore per la mia Città e, soprattutto, il rispetto e la stima che nutro verso alcuni degli assessori che la collaborano, mi hanno indotto a superare anche incresciosi episodi (di cui lei, protagonista, non si è mai scusato) e, di recente, a sorvolare su pubbliche denigrazioni sui motivi delle mie dimissioni”. Su tutto questo sarebbe andato a pesare e non poco, quanto accaduto nell’ultimo Consiglio comunale. Queste, infatti, le parole dell’ex vicesindaco di Sant’Agata de’ Goti: “Non posso, Signor Sindaco, far finta che nulla sia accaduto nel corso dell’adunanza consiliare del 29 ottobre 2008, appositamente convocata per discutere della problematica riguardante la prossima chiusura di alcuni reparti dell’Ospedale San Giovanni di Dio. Quanto emerso, infatti, nella seduta-farsa cui anche io ho partecipato, ritenendo ingenuamente di poter apportare il mio modesto contributo, dimostra che oggi le ragioni del territorio soccombono rispetto a quelle della politica. Di fronte all’ennesimo scippo che questa Città subisce, colpita al cuore da una decisione aziendale incomprensibile, l’amministrazione comunale, piuttosto che insorgere con forza verso i propri referenti politici per invocare tutela, si limita ad approvare una soffice delibera di stile per non urtare la sensibilità di chi ha affondato il colpo. E tutto ciò, Signor Sindaco, senza che lei avesse messo al corrente una maggioranza che, mi consenta, non serve soltanto ad alzare la mano quando a lei occorre soccorso”. E’ forte la preoccupazione in relazione alla sorte futura del nosocomio cittadino da parte di Pietro farina junior. “Il 1° novembre, giorno di commemorazione dei “Santi”, S. Agata dei Goti commemorerà il San Giovanni di Dio, che di fatto chiude (nei suoi servizi essenziali) senza che si sappia come e quando decollerà il nuovo ospedale di San Pietro: tutto ciò nella completa indifferenza e, soprattutto, senza che nessuno di noi abbia mosso un dito. Non solo a lei, Signor Sindaco, anche a ciascun santagatese sta a cuore che il nuovo ospedale apra al più presto. Ma il prezzo che oggi anticipatamente paghiamo con la chiusura del Giovanni di Dio è troppo alto e, come amministratore di questa Città, mi consenta di dover con amarezza constatare che tutto ciò ho dovuto apprendere dalla stampa. E’ il fallimento assoluto dei nostri obiettivi ed il tradimento dei principi ispiratori della nostra alleanza: rispetto alla problematica ospedaliera qualcuno ha scelto le ragioni della politica, io scelgo quelle dei cittadini”.
Nessun commento:
Posta un commento