Noi pensiamo che la politica ambientale sia una cosa seria, una prospettiva importante per il futuro sviluppo della nostra Città.
Riteniamo che, all'impiego delle energie alternative, si possa e si debba puntare attraverso un investimento a lungo termine, nell'ambito di un progetto politico solido e di prospettiva.
Esattamente quello che oggi non c'è nella nostra Sant'Agata.
Sinistra Democratica si oppone con forza ai malcelati tentativi di mascherare, con superficiali impegni in chiave pseudo ecologista, biechi affarucoli economici per ditte compiacenti che portano utili soltanto a chi li ammanta di necessità.
La politica ecologica è una priorità assoluta da affrontare con grande senso di responsabilità.
Le scelte strategiche per lo sviluppo delle energie alternative devono andare nella direzione della utilità generale per l'intera cittadinanza.
La nostra proposta per le politiche ambientali è quella già realizzata in un piccolo paese del cilento di 1.400 abitanti: Torraca.
Un esempio per tutti. Un punto fermo nella nostra politica ambientale.
Riportiamo il testo dell'articolo pubblicato ieri su "La Repubblica".
Il paese dell' energia fai-da-te Qui l' ecologia è un business
La Repubblica — 15 settembre 2008 pagina 19 sezione: CRONACA
di Antonio Cianciullo.
"ROMA - Il paesino è bello, arroccato sui monti del Cilento, con lo sguardo che si allunga fino al golfo di Policastro. Ma resterebbe un' immagine da cartolina, l' icona di un' Italia che vive della bellezza ereditata, se non avesse deciso di dimostrare che il motore di una produzione intelligente può essere decentrato e che l' innovazione tecnologica si può fare anche dal basso. Mentre gli investimenti per la ricerca continuano a essere tagliati, Torraca, con le sue 1.400 anime, è diventata sede di un corso di laurea sul rapporto tra ambiente ed energia e si è trasformata in un laboratorio per i progetti avanzati: è stato il primo paese al mondo a illuminarsi di led (meno emissioni serra, meno inquinamento luminoso); sta per costruire la più lunga monorotaia elettrica; tra un mese inaugurerà una fabbrica per produrre pannelli fotovoltaici; ha la prima piscina autosufficente dal punto di vista energetico. Una rivoluzione tecnologica decollata usando il buon senso, i fondi europei e la nuova generazione di fonti luminose. I led, light emitting diode, una nostra vecchia conoscenza come alimentatori degli stand by degli elettrodomestici, stanno ampliando il loro raggio di applicazione e rappresentano il prossimo salto di efficienza nel campo dell' illuminazione. Durano 40 volte più di una vecchia lampadina a incandescenza e 4 volte di più di una lampada fluorescente compatta. Non contengono mercurio. Consentono di guidare il fascio luminoso con maggior precisione limitando l' inquinamento visivo. Ma hanno un problemino: costano dieci volte più delle lampade fluorescenti compatte. Negli ultimi dieci anni però il mercato dei led è schizzato verso l' alto e l' aggancio alla concorrenza è ormai vicino. Il Comune di Torraca ha anticipato i tempi e non se ne è pentito. Ha puntato 180 mila euro sul rinnovo di 600 lampioni e ha visto crollare la bolletta elettrica da 45 mila a 18 mila euro, abbattendo drasticamente anche i costi di manutenzione perché i led durano dieci anni. Il risultato è che in 7 anni recupererà l' investimento e da quel momento in poi si ritroverà una rendita annuale di 27 mila euro. Non è finita qui. L' energia per alimentare i led viene da uno dei tre impianti fotovoltaici realizzati dal Comune che in questo modo si è garantito un ulteriore flusso di entrate: grazie alla vendita dell' energia pulita ottiene 50 mila euro l' anno di profitto. Una liquidità investita per ottenere i finanziamenti necessari a costruire la fabbrica di pannelli fotovoltaici che entrerà in funzione a fine ottobre. «All' inizio c' era un po' di scetticismo, adesso l' entusiasmo si tocca con mano perché i vantaggi legati alla nostra scommessa sulla tecnologia ambientale di punta sono stati veramente tanti», racconta Daniele Filizola, il sindaco che sette anni fa ha lanciato la rivoluzione ecologista. «Abbiamo creato posti di lavoro. Siamo diventati capofila mondiali delle led cities, la rete delle città che usano i led per l' illuminazione pubblica, una rete a cui aderiscono New York, Atene, Toronto. Ci vengono a trovare ogni settimana sindaci delle città di tutto il mondo. Abbiamo vinto il premio innovazione tecnologica della Fiera di Milano. E non si può dire che una pubblicità del genere non abbia avuto ricadute sul turismo». Anche perché il Comune non si ferma. Dopo aver realizzato la prima piscina autosuficiente dal punto di vista energetico (utilizza i led per l' illuminazione, i pannelli fotovoltaici per l' alimentazione elettrica, un impianto solare termico per scaldare l' acqua e un telo isotermico sulla vasca per ridurre la dispersione termica), ha deciso di puntare sull' innovazione nel campo del trasporto. Con 1,8 milioni di euro, ottenuti grazie a un finanziamento europeo, sta per far partire i lavori della più lunga monorotaia elettrica. Un binario semplicemente incastrato nel terreno, senza sbancamenti, correrà per cinque chilometri e mezzo collegando la montagna al mare, offrendo un collegamento a basso impatto ambientale sia per gli abitanti che per i turisti. Non c' è dubbio che il vento ecologista abbia portato fortuna a Torraca. Ma che succederebbe se almeno una parte di questo modello venisse estesa all' Italia? Al Kyoto Club, il cartello delle imprese impegnate in campo ambientale, hanno calcolato che, se tutta l' illuminazione pubblica urbana venisse effettuata con i led, si risparmierebbe l' equivalente di una centrale da 550 megawatt: mezzo miliardo di euro in meno sulla bolletta".
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